


L'OLLA PROPIZIATORIA
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Durante la ricostruzione del piano ligneo che divide il primo piano dal secondo, è stato necessario effettuare uno scasso per l'aggiunta di un travetto di sostegno del tavolato. Questo a causa del fatto che la casa nel tempo si è inclinata (a causa dell’incuria e di una paleofrana) e quindi non è stato possibile sfruttare entrambi gli incassi originari come appoggio per il tavolato stesso. Questa circostanza ha però consentito di rimettere alla luce un piccolo vano con voltino in sasso, posto nell'angolo fra il lato sud-ovest e il lato nord-ovest situato proprio nel punto in cui il nuovo travetto entra nel muro.
Sulla base della nicchia vi è un vaso, un'olla in ceramica domestica, murato e nascosto durante la fase costruttiva dell'edificio, a riprova della lucida progettazione con la quale la Malavilla è stata costruita (a confutare invece l'estemporaneità e l'empirismo in cui viene sempre relegata l'architettura rurale).
Essa conteneva con ogni probabilità delle monete in segno di offerta o una pergamena con una frase propiziatoria contro i terremoti, o qualsiasi altra avversità che avrebbe potuto mettere in pericolo la vita dell'edificio. Una sorta di omaggio ben augurante per le sorti della casa, proprio per mano di quella cultura pagana che l'aveva concepita.
Altre ceramiche, graffite cinquecentesche sono state rinvenute durante i restauri ed esposte al piano secondo: una di esse reca lo stemma del cuore con la sega dei Bentivoglio, importante famiglia feudale di Bologna del XIV secolo.