
LE NICCHIE
ITA
ENG
In molti edifici della zona sono presenti nicchie trilitiche ricavate nello spessore della muratura. Diverse sono le forme per la medesima funzione: contenere le candele o le lampade a olio per l'illuminazione dei locali. Nella casa contadina, infatti, i mobili erano pochi ed essenziali: la cassapanca, la madia (al tavler), il letto, l'armadio, l'angoliera, la cassa per la legna (al casòn 'dla lèggna), la cassa per la farina, le sedie in paglia (scrana) e poco altro. Nessuna era adatta a reggere illuminazioni con fiamma viva. Inoltre, le nicchie riuscivano a creare quel poco di diffusione della luce e ad amplificare leggermente l'illuminazione. Non è escluso che venissero anche utilizzate per riporre oggetti. Decisamente più rare le nicchie con architrave composto da due piane inclinate a quarantacinque gradi: non è stato possibile capire se questo rispondesse a una funzione precisa o solo a una ricerca estetica. Oppure se fossero realizzate così per la scarsità di pianoni di dimensioni particolarmente generose, in un territorio, lo ricordiamo, a prevalenza calcarea e quasi privo di affioramenti di arenaria da taglio (presenti invece in altre zone dell'Appennino, come Carniglia o Rusino).
Una suggestione finale: forse la loro forma, che richiama il prospetto della Malavilla, era invece una ricerca estetica o una spontanea manifestazione di forme insite nella cultura locale?