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LA FERITOIA

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Più volte, nel corso della visita, verrà ricordato come la Malavilla appartenga al tipo edilizio della casa-forte, e cioè di una casa contadina fortificata.
Secondo questa logica, il piano terra, che era il punto debole dell’edificio, era privo di ampie aperture che potessero esporre la casa a eventuali pericoli di intrusione.
Essa era infatti protetta dal portale di ingresso blindato e dal suo sistema di chiusura con pali retrattili incastrati nelle murature.
Sul lato nord-est si trova quindi una piccola apertura rettangolare, molto stretta e alta: la feritoia.
Questo elemento poteva essere usato come buco da cui sparare con archibugi, archi e balestre, ma le sue piccole dimensioni erano esse stesse una garanzia di anti-intrusione, tanto da non richiedere neanche l’aggiunta di una inferiata.
L’interno della feritoia è particolarmente interessante dal punto di vista costruttivo: da notare il dettaglio della struttura del davanzale, composta da corsi di arenaria a formare una sorta di scaletta, visibile oggi a causa della caduta della calce, ma che in realtà sarebbe stata intonacata a formare uno scivolo uniforme e liscio verso l’interno.
Questa architettura è stata così concepita per due ragioni: per facilitare le operazioni di difesa e di uso delle armi, ma anche per ampliare, sebbene di poco, la diffusione della luce.

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