MUSEO DELLA CASA CONTADINA FORTIFICATA O DELLA CASAFORTE MALAVILLA
"Prendere dalla storia, restituire alla storia"
Piercarlo Ferrari Architetto
"Se non la salviamo adesso non lo faremo più", dissi un giorno a mia madre. Era il 2009. "Non c'è tempo: dobbiamo prendere la Malavilla dalla storia e restituirla alla storia, come aveva detto il papà . Restituirla ad una comunità che veda in essa una parte di sè, un monumento alla salvaguardia di storia, paesaggio, identità ". Posta a pochi passi dal complesso della Rocca di Valle di Castrignano e visitabile con una passeggiata di pochi minuti attraverso i campi, la Malavilla di Riano è uno splendido e intatto esempio di casa-forte tardo-medievale, parte del complesso di fortificazioni poste a presidio e difesa del Castello di Castrignano e della Via Longobarda, una delle vie romee che attraversava questo territorio. LA STORIA La Malavilla è un edificio di origine tardo medievale appartenente al tipo edilizio della casa-forte, pressochè scomparso nel nostro Appennino. Malavilla, Malpasso erano nomi che identificavano nelle vecchie cartografie luoghi non sicuri a causa del brigantaggio o altre insidie. La casa-forte è un tipo edilizio che precede la casa-torre: è una sorta di anello di congiunzione fra rocca e casa-torre cinquecentesca. La filosofia costruttiva dell'edificio, generalmente a tre piani in sasso locale, pianta rettangolare e copertura in piagne di arenaria a due falde, è incardinata sui concetti di difesa e autosufficienza. L'aspetto stupefacente della Malavilla, nonostante la sua antica origine, è il fatto di essere stata concepita secondo un progetto esecutivo unitario: ognuno dei dettagli costruttivi dell'edificio è stato realizzato durante la costruzione secondo una volontà precisa e predeterminata e mai aggiunto successivamente. Il piano terra era adibito a stalla per l'allevamento di pochi animali che potessero garantire la vita delle persone che vi abitavano. Il piano primo costituiva il vero spazio abitativo raggiungibile dall'esterno attraverso una scala retrattile che garantisse la difesa dell'edificio. Il secondo piano era adibito a letto, ma anche piccionaia per l'allevamento dei colombi. Era anche l'ambiente da cui monitorare il territorio della Val Fabiola, dominato dal Castello di Castrignano, e i due passaggi alla Val Parma e Val Baganza, attraversati dalla Via Longobarda, una delle Vie Romee che univa Parma a Roma, attraverso l'Appennino.
Che cos'è la Malavilla?
Il percorso museale
Piano terra: la stalla
La Malavilla è un edificio di origine tardo medievale appartenente al tipo edilizio della casa-forte, pressochè scomparso nel nostro Appennino. Malavilla, Malpasso erano nomi che identificavano nelle vecchie cartografie luoghi non sicuri a causa del brigantaggio o altre insidie.
La casa-forte è un tipo edilizio che precede la casa-torre: è una sorta di anello di congiunzione fra rocca e casa-torre cinquecentesca. La filosofia costruttiva dell'edificio, generalmente a tre piani in sasso locale, pianta rettangolare e copertura in piagne di arenaria a due falde, è incardinata sui concetti di difesa e autosufficienza. L'aspetto stupefacente della Malavilla, nonostante la sua antica origine, è il fatto di essere stata concepita secondo un progetto esecutivo unitario: ognuno dei dettagli costruttivi dell'edificio è stato realizzato durante la costruzione secondo una volontà precisa e predeterminata e mai aggiunto successivamente.
Il piano terra era adibito a stalla per l'allevamento di pochi animali che potessero garantire la vita delle persone che vi abitavano. Il piano primo costituiva il vero spazio abitativo raggiungibile dall'esterno attraverso una scala retrattile che garantisse la difesa dell'edificio.
Il secondo piano era adibito a letto, ma anche piccionaia per l'allevamento dei colombi. Era anche l'ambiente da cui monitorare il territorio della Val Fabiola, dominato dal Castello di Castrignano, e i due passaggi alla Val Parma e Val Baganza, attraversati dalla Via Longobarda, una delle Vie Romee che univa Parma a Roma, attraverso l'Appennino.
Piano primo: lo spazio abitativo
Attraverso una scala esterna retrattile, si accede al piano primo, il vero ambiente domestico della casa-forte. La botola presente nella volta nell'angolo sud-ovest, presentava anch'essa una scala amovibile che, una volta ritratta, garantiva la difesa dell'edificio. Infatti, in assenza di collegamento verticale, anche sfondando la porta al piano terra, nessuno sarebbe riuscito a salire ai piani successivi. Al contempo, la botola garantiva la possibilità di raggiungere gli animali al piano terra per accudirli e per sfamarsi, senza dover uscire dall'edificio, evidando quindi di esporsi ad attacchi o pericoli.
Lo spazio domestico o "stanza del fuoco" come venne chiamata da Lucio Gambi, vede la presenza nel lato nord-est di un lavello a tre piani di arenaria con scarichi per l'acqua verso l'esterno e una finestra con le "balie" sul lato sud-est utilizzate soprattutto dalle donne per sedersi e svolgere alcuni lavori sotto la luce del giorno. Nonostante la felice definizione di Gambi, la Malavilla non presenta tracce di camino: questo elemento a cui oggi attribuiamo una particolare antichità, si è in realtà diffuso negli edifici rurali solo dalla metà del 1700. Prima di questo periodo esistevano altri tipi di focolai costituiti da buchi in parete (sicconia) o in copertura, attraverso i quali il fumo, prodotto dal fuoco acceso direttamente nella stanza, poteva defluire verso l'esterno.
Piano secondo: la piccionaia
Il piano secondo era pensato e utilizzato per diverse funzioni: essendo il luogo più asciutto della casa era adibito a spazio per la notte ma anche a luogo dove stivare granaglie.
Il carattere di spazio abitativo è confermato dalla presenza della latrina posta nel lato nord-ovest, con scarico in facciata, elemento molto raro e difficilmente riscontrabile in altri edifici della zona. Il piano secondo però era utilizzato anche per altre due funzioni molto importanti: inanzitutto l'allevamento dei piccioni, essenziale per l'autosufficienza dell'edificio che poteva così contare su carne, uova e guano (utilizzato come fertilizzante). In secondo luogo la funzione difensiva di monitoraggio del territorio, sia per la sicurezza della stessa, sia, con ogni probabilità, per il controllo del territorio in favore del feudatario del luogo con il quale il prorprietario era sicuramente in rapporto di dipendenza economica.
La Malavilla, infatti, non è un edificio nato per volontà del contadino: è un edificio ricco, costruito con tecniche e materiali scelti che sicuramente necessitavano una committenza con pissibilità economiche di alto livello. Essa venne, anche per questo motivo, costruita in un punto strategico della vallata: in diretta comunicazione visiva con il Castello di Castrignano, visibile in direzione nord-est, e con i due passaggi della Val Baganza e alla Val Parma, costituiva sicuramente una sorta di presidio per il controllo del territorio.