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piano primo: l'abitazione

Attraverso una scala esterna retrattile si accede al piano primo, il vero ambiente domestico della casa-forte. La botola presente nella volta, nell’angolo sud-ovest, presentava anch’essa una scala amovibile che, una volta ritratta, garantiva la difesa dell’edificio. Infatti, in assenza di collegamento verticale, anche sfondando la porta al piano terra, nessuno sarebbe riuscito a salire ai piani successivi. Al contempo, la botola garantiva la possibilità di raggiungere gli animali al piano terra per accudirli e per sfamarsi, senza dover uscire dall’edificio, evitando quindi di esporsi ad attacchi o pericoli. Lo spazio domestico, o stanza del fuoco, come venne chiamata da Lucio Gambi, vede la presenza, nel lato nord-est, di un secchiaio a tre piani di arenaria, con scarichi per l’acqua verso l’esterno. Una finestra con le balie, sul lato sud-est, era utilizzata soprattutto dalle donne, per sedersi e svolgere alcuni lavori sotto la luce del giorno. Nonostante la felice definizione di Gambi, la Malavilla non presenta tracce di camino: questo elemento, al quale oggi attribuiamo una particolare antichità, si è in realtà diffuso negli edifici rurali solo dalla metà del 1700. Prima di questo periodo esistevano altri tipi di focolai, costituiti da buchi in parete (sicconia) o in copertura, attraverso i quali il fumo, prodotto dal fuoco acceso direttamente nella stanza, poteva defluire verso l’esterno.

Finanziato dall’Unione europea - NextGenerationEU e gestito dal Ministero della Cultura.
Soggetto attuatore Regione Emilia-Romagna.

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